Overall Survival With Maintenance Olaparib at a 7-Year Follow-Up in Patients With Newly Diagnosed Advanced Ovarian Cancer and a BRCA Mutation: The SOLO1/GOG 3004 Trial

Paul DiSilvestro, Susana Banerjee, Nicoletta Colombo, Giovanni Scambia,et al.

Journal Clinical Oncology 2023; 20;41(3):6061. doi: 10.1200/JCO.22.01549. Epub 2022 Sep 9.

Nello studio SOLO1/GOG 3004, la terapia di mantenimento con olaparib, inibitore di PARP, ha fornito un vantaggio in sopravvivenza libera da progressione (PFS) in pazienti con carcinoma ovarico avanzato di nuova diagnosi e mutazione di BRCA1 e/o BRCA2. Vengono riportati i risultati in OS (overall survival) dopo 7 anni di follow up, il più lungo follow up per qualsiasi inibitore di PARP utilizzato in prima linea di terapia.

Metodi.  Lo studio SOLO1/GOG 3004 di fase III in doppio cieco  ha randomizzato pazienti con carcinoma ovarico avanzato di nuova diagnosi e mutazione di BRCA in risposta clinica a chemioterapia a base di platino ad un trattamento di mantenimento con olaparib (n = 260) vs placebo (n = 131) per un massimo di 2 anni. Ad un follow up di 7 anni è  stata condotta un’analisi descrittiva pre-specificata della sopravvivenza globale (OS), che era un endpoint secondario.

Risultati. La durata mediana del trattamento è stata di 24,6 mesi con olaparib e 13,9 mesi con placebo e il follow-up mediano è stato rispettivamente di 88,9 e 87,4 mesi. L’hazard ratio per l’OS è stato pari a 0,55 (95% CI, da 0,40 a 0,76; p= 0,0004 (P <0,0001 richiesta per dichiarare la significatività statistica). A 7 anni, erano vive  il 67,0% delle pazienti trattate con olaparib rispetto al 46,5% delle pazienti trattate con placebo;  il 45,3% delle pazienti trattate con olaparib erano vive e non avevano ricevuto alcun trattamento successivo rispetto al 20,6% delle pazienti trattate con placebo. L’incidenza di sindrome mielodisplastica e leucemia mieloide acuta è rimasta bassa e l’incidenza di  nuovi tumori maligni primitivi è rimasta bilanciata tra i due gruppi di trattamento. Conclusioni. I risultati indicano un miglioramento della OS clinicamente significativo, anche se non statisticamente significativo secondo criteri prespecificati, utilizzando olaparib di mantenimento in pazienti affette da carcinoma ovarico avanzato di nuova diagnosi e con mutazione BRCA. Tali dati supportano l’impiego di olaparib come terapia di mantenimento in tale setting per ottenere una remissione a lungo termine.

Gennaio 2023

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